giovedì 17 novembre 2011

Guida alla costruzione di un germogliatore fai-da-te

Già vi ho detto quanto sono buoni e salutari i germogli e quanto facile, veloce ed economico sia farli in casa.
Come fare però? Serve un germogliatore.
Le alternative sono due: potete cercarne uno nei soliti negozi bio/vivai/eshops oppure costruirlo da voi. Ogni scelta ha i suoi pro e i suoi contro.
I germogliatori in vendita (prezzo medio sui 20 euro) consentono di partire subito senza bisogno di sperimentazioni preliminari e di avere oggetti generalmente versatili, capienti e, cosa importante se contate di tenerli in vista, dal design gradevole.
Viceversa, l'autoproduzione consente di ottenere a spesa zero e con pochi sforzi un oggetto certamente meno chic, ma altrettanto funzionale. A voi la scelta
La grande famiglia dei germogliatori si compone di tre sotto-famiglie:
- gli sprouting-bags (o sprout bags): sono sacchetti di fibre naturali - spesso canapa non trattata - in cui vengono inseriti i semi da germogliare. Si bagnano con regolarità e si lasciano appesi a sgocciolare. Sono economici e poco ingombranti, ma si possono fare pochi germogli per volta e l'acqua che sgocciola va raccolta in qualche modo.
- il barattolo. Si tratta di un metodo essenzialmente casalingo: consiste nell'utilizzo di un barattolo di vetro dalla bocca larga, a cui viene fissata una garza o una rete metallica con un elastico. I semi sono inseriti all'interno del vaso e, dopo che vengono bagnati, questo viene lasciato capovolto a sgocciolare. Pro e contro sono fondamentalmente gli stessi del metodo degli sprouting-bags
- i germogliatori a torre. In principio era solo un piatto, su cui si lasciavano a germogliare i semi. La sua evoluzione (commerciale o handmade) è invece un sistema a torre, composto da una base, in grado di raccogliere eventuali eccessi d'acqua, da uno o più ripiani forati sovrapposti, che consentono lo sgocciolamento; e da un ultimo livello che funge da coperchio. Questo sistema consente di coltivare contemporaneamente diversi tipi di semi senza mescolarli, posizionandoli in tempi diversi e senza occupare grandi quantità di spazio.
Quest'ultimo tipo di germogliatore è anche quello che si trova più facilmente in vendita. Ora però vediamo come farne uno autoprodotto:
Per prima cosa servono dei contenitori di plastica trasparente: vanno benissimo quelli in cui vengono vendute alcune verdure (come le carote) al supermercato. Io ho fatto la colletta in casa di amici e ho ottenuto alcune vaschette trasparenti da gelato :-)
La vaschetta usata come base, viene lasciata tal quale. Alle altre deve essere bucherellato il fondo con un oggetto appuntito, come un coltello, una forbice, un chiodo o un cavatappi. Praticare qualche foro un po' più largo dà maggiori sicurezze contro la formazione di eventuali ristagni d'acqua, che potrebbero dar luogo a muffe. Anche il coperchio deve essere forato, in modo da garantire la circolazione dell'aria.
Ora impilate i vari livelli e, voilà, il vostro germogliatore auto-prodotto è pronto!

giovedì 10 novembre 2011

Autoprodurre germogli

Chi si avvicina per la prima volta al mondo dell'autoproduzione può rimanere un poco spaventato. Autoprodurre, in teoria, è molto bello, ma può sembrare troppo complicato. Un'altra obiezione classica è quella della mancanza di tempo: nella società d'oggi in cui si susseguono giornate sempre più frenetiche, ritagliarsi uno spazio per sé è a volte molto difficile. Figurarsi – pensa qualcuno – per dedicarsi all'autoproduzione!!!
Molti di noi (tutti?) hanno avuto questi dubbi. Ci siamo risposti che occorre ritagliarsi tempo di qualità e che l'autoproduzione ripaga non solo con il risparmio che spesso si può ottenere, ma con le grandi soddisfazioni che offre.

Autoprodurre germogli è un primo step ottimale. Sono facilissimi da coltivare, danno risultati molto rapidamente e richiedono pochi minuti (o pochi secondi?) al giorno.
Non solo: i germogli sono molto buoni e soprattutto molto salutari. Sono infatti un vero concentrato di vitamine e minerali, ottenibili in breve tempo (in media 4/5 giorni) e con poca spesa.

Quali semi si possono far germogliare?
NO alle solanacee, come patate, melanzane, peperoni e pomodori, che germogliando sviluppano sostanze tossiche
NO ai semi non biologici per orto, che spesso sono trattati con sostanze chimiche
NO ai cereali decorticati o ai legumi spezzati: il seme deve essere integro per poter germogliare!



SI invece a legumi e cereali integrali o ai semi da germogliare reperibili nei negozi di alimentazione bio più forniti e in qualche vivaio o e-shop. Tra questi segnaliamo: soia verde (= fagiolo mung = azuki verdi, che sono i classici germogli di soya venduti anche al supermarket); lenticchie; ceci; grano; orzo; alfa alfa; crescione; senape; rapanelli vari e cavoli e broccoli vari. Non resta che provarli tutti!



Prossimamente:
Guida alla costruzione di un germogliatore fai-da-te
Guida alla germogliazione casalinga

martedì 1 novembre 2011

Perché?

Ci sono almeno due tipologie di blog: quelli che nascono per insegnare e quelli che nascono per imparare e condividere. Autoproduco fa parte del secondo tipo. Non cercate la perfezione: non ho la manualità e la creatività di una massaia perfetta o di una casalinga disperata, anche perché sono un uomo :-)
Voglio fare un percorso con voi, condividendo alcuni esperimenti e magari facendo tesoro dei vostri consigli.
Questo blog vuole essere un laboratorio di autoproduzione consapevole, di decrescita felice e di downshifting, ma anche un luogo in cui chiunque può cercare suggerimenti per realizzare da sé ciò che non ha alcun bisogno di comprare, spesso a caro prezzo, altrove.
Mettiamoci all'opera!