Già vi ho detto quanto sono buoni e salutari i germogli e quanto facile, veloce ed economico sia farli in casa.
Come fare però? Serve un germogliatore.
Le alternative sono due: potete cercarne uno nei soliti negozi bio/vivai/eshops oppure costruirlo da voi. Ogni scelta ha i suoi pro e i suoi contro.
I germogliatori in vendita (prezzo medio sui 20 euro) consentono di partire subito senza bisogno di sperimentazioni preliminari e di avere oggetti generalmente versatili, capienti e, cosa importante se contate di tenerli in vista, dal design gradevole.
Viceversa, l'autoproduzione consente di ottenere a spesa zero e con pochi sforzi un oggetto certamente meno chic, ma altrettanto funzionale. A voi la scelta
La grande famiglia dei germogliatori si compone di tre sotto-famiglie:
- gli sprouting-bags (o sprout bags): sono sacchetti di fibre naturali - spesso canapa non trattata - in cui vengono inseriti i semi da germogliare. Si bagnano con regolarità e si lasciano appesi a sgocciolare. Sono economici e poco ingombranti, ma si possono fare pochi germogli per volta e l'acqua che sgocciola va raccolta in qualche modo.
- il barattolo. Si tratta di un metodo essenzialmente casalingo: consiste nell'utilizzo di un barattolo di vetro dalla bocca larga, a cui viene fissata una garza o una rete metallica con un elastico. I semi sono inseriti all'interno del vaso e, dopo che vengono bagnati, questo viene lasciato capovolto a sgocciolare. Pro e contro sono fondamentalmente gli stessi del metodo degli sprouting-bags
- i germogliatori a torre. In principio era solo un piatto, su cui si lasciavano a germogliare i semi. La sua evoluzione (commerciale o handmade) è invece un sistema a torre, composto da una base, in grado di raccogliere eventuali eccessi d'acqua, da uno o più ripiani forati sovrapposti, che consentono lo sgocciolamento; e da un ultimo livello che funge da coperchio. Questo sistema consente di coltivare contemporaneamente diversi tipi di semi senza mescolarli, posizionandoli in tempi diversi e senza occupare grandi quantità di spazio.
Quest'ultimo tipo di germogliatore è anche quello che si trova più facilmente in vendita. Ora però vediamo come farne uno autoprodotto:
Per prima cosa servono dei contenitori di plastica trasparente: vanno benissimo quelli in cui vengono vendute alcune verdure (come le carote) al supermercato. Io ho fatto la colletta in casa di amici e ho ottenuto alcune vaschette trasparenti da gelato :-)
La vaschetta usata come base, viene lasciata tal quale. Alle altre deve essere bucherellato il fondo con un oggetto appuntito, come un coltello, una forbice, un chiodo o un cavatappi. Praticare qualche foro un po' più largo dà maggiori sicurezze contro la formazione di eventuali ristagni d'acqua, che potrebbero dar luogo a muffe. Anche il coperchio deve essere forato, in modo da garantire la circolazione dell'aria.
Ora impilate i vari livelli e, voilà, il vostro germogliatore auto-prodotto è pronto!
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